L'articolo che segue riporta l'esperienza vissuta da Antonella Napoli nell' Associazione della Sclerosi Multipla della Repubblica di San Marino, all'interno di una equipe formata da un neurologo, una psicoterapeuta, un massofisioterapista e lei come floriterapeuta, sotto la direzione della dottoressa Susanna Guttmann.
Antonella Napoli è una floriterapeuta con alle spalle tre anni di studio in naturopatia e tre in floriterapia, attualmente è iscritta alla Facoltà di Psicologia.
Che cos’è la sclerosi multipla
La sclerosi multipla è una malattia autoimmune demielinizzante cronica ad andamento lentamente progressivo a localizzazione multifocale disseminata in diverse aree del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) che impedisce la trasmissione degli impulsi lungo le fibre nervose.
La funzione della mielina è quella di aumentare la velocità di trasmissione dell’impulso nervoso. Se viene danneggiata l’impulso non arriva o arriva più lentamente e ciò comporta la comparsa dei sintomi clinici caratteristici delle fasi di ricaduta della malattia.
La SM è una malattia molteplice e complessa che si diversifica da persona a persona.
Viene classificata in 4 forme diverse rispetto al decorso della malattia stessa:
1. Benigna
Sono persone che vivono senza importanti limitazioni per più di 15 anni dalla diagnosi. Questa forma di SM non peggiora con il passare del tempo ed esordisce con una o due riacutizzazioni, che presentano un recupero completo e senza disabilità. (Incidenza del 20%).
2. Recidivante – remittente
Attacchi ed esacerbazioni improvvisi. La persona avverte nuovi sintomi o si aggravano i sintomi preesistenti. La remissione può essere totale o parziale e la malattia può rimanere inattiva per mesi o anni. (Incidenza del 25%)
3. Secondaria progressiva
Può insorgere nei pazienti che inizialmente presentavano la forma recidivante-remittente, ma che in seguito mostrano l’insorgenza di sintomi progressivi più gravi, con un grado di disabilità persistente, spesso con sovrapposizioni di recidive. (Incidenza 40%).
4. Primaria progressiva
Non evidenzia alcun attacco distinto, ma un lento e costante peggioramento dei sintomi. L’accumulo di deficit e di disabilità può stabilizzarsi o mostrare un continuo lento peggioramento per diversi mesi o anni. (Incidenza 15%).
I sintomi
I sintomi che emergono sono: Fatica, stanchezza - Neurite ottica, diplopia - Perdita di equilibrio, vertigini - Dolore del trigemino o altri dolori lungo le terminazioni nervose - Disartria, difficoltà nel linguaggio - Difficoltà a deglutire - Sintomi unilaterali - Parestesia, torpore e riduzione di sensibilità - Spasticità o rigidità - Tremore, che si manifesta negli arti quando vengono usati per movimenti intenzionali e sono accentuati dallo sforzo continuato e dalle emozioni - Andatura incespicante.
Con il tempo , una combinazione di spasticità muscolare ed atassia cerebellare può condurre ad inabilità – Dolore - Impotenza sessuale nell’uomo o anestesia genitale nella donna - Bisogno impellente o difficoltà ad urinare.
Cure farmacologiche e floriterapia
Per questo è fondamentale un approccio farmacologico precoce, che possa rallentare o semmai fermare il progredire della malattia.
Ma ci sono anche altre tecniche che possono essere di appoggio ai farmaci per un miglior risultato.
Questo a partire da una alimentazione corretta, fino ad arrivare alla floriterapia.
I rimedi floreali pur provenendo dai fiori non contengono componenti fisiche delle rispettive piante di origine. Agiscono solo a livello "vibrazionale", influiscono cioè ripristinando, ciascuno in maniera specifica, le vibrazioni energetiche proprie dello stato di salute. I fiori quindi, tendono a rimuovere stati d’animo ed emozioni negative che contribuiscono all’insorgenza delle malattie.
In definitiva la floriterapia può essere più propriamente considerata "una cura per l’anima". In una malattia come la SM dove le ricadute per lo più coincidono con momenti di stress e di ansia, dove è molto complicato abituarsi ai cambi di stagione, o di temperatura, dove spesso si vive nell’attesa paurosa di un peggioramento o di una ricaduta, dove ci sono momenti in cui ci si sente disperati e senza via di uscita, l’uso dei Fiori di Bach è fondamentale e può dare ottimi risultati sotto un punto di vista emotivo.
Psico neuro endocrino immunologia
La domanda che nasce a questo punto è "come può un equilibrio emotivo influire positivamente sull’andamento di una malattia di questo genere?".
La risposta ce la può dare una recente branchia della medicina, la PNEI (Psico neuro endocrino immunologia):
riporto parte di un articolo “dove Corpo e Mente si Incontrano di: Maria Vittoria Bossolasco NEUROSCIENZE”
"(…) Questa disciplina indaga le modalità con cui la psiche, il sistema nervoso ed il sistema immunitario s’influenzano in modo vicendevole. Al di là dell’interesse speculativo, questo nuovo campo d’indagine appare interessante e proficuo per le prospettive pratiche che consentirebbero di prevenire l’insorgenza di alcune malattie o di contribuire alla loro guarigione. Oggi appare sempre più evidente che il corpo non è solo una macchina, in senso meccanicista e non ha più senso ritenere che il cuore o il cervello siano la sede unica delle emozioni e della coscienza. Se fino a qualche anno fa si riteneva che i neuropeptidi costituissero la forma di linguaggio e di comunicazione delle cellule nervose tra loro o con le cellule muscolari o con quelle ghiandolari, attualmente, si può affermare con certezza che queste molecole sono prodotte anche dalle cellule immunitarie e viceversa queste ultime sono dotate di recettori, sorta di chiavi molecolari inserite nella loro membrana cellulare, che ricevono e decodificano la comunicazione portata da neuropeptidi prodotti in altri organi ed apparati. Si può così concludere che i neuropeptidi sono mediatori sia delle informazioni sia delle emozioni e che agiscono nei più svariati sistemi dell’organismo. Il sistema immunitario è oggi considerato come un organo recettore periferico, un "sesto senso" che percepisce elementi dell’ambiente che sfuggono ad altri sensi, elementi non solo connotati in senso biologico stretto ma caratterizzati da valenze cognitive. Stanno emergendo dati sempre più numerosi che evidenziano l’effetto immunodepressivo dello stress e viceversa l’azione potenziante le difese immunitarie che è esercitata da uno stile di vita in cui il ruolo stressogeno viene ridotto con svariate modalità. Lo stress, infatti, ha molteplici ripercussioni sul corpo ma anche sulla mente. La mente stessa contribuisce all’insorgere dello stato di stress attraverso la valutazione cognitiva di quello che ci accade, in relazione al significato che non gli attribuiamo e alle modalità di cui disponiamo per farvi fronte. A parità di evento, ci si può sentire "sfidati" a dare il meglio di sé, o abbattere, ritenendo l’accadimento una calamità che rende impotenti. Nel primo caso lo stress è benefico, e si configura, come lo definiva lo studioso Selye, il "sale della vita", che dà sapore alla nostra quotidianità, spingendoci all’azione ed all’evoluzione personale. Al contrario, nella seconda eventualità, diventa la premessa per una condizione d’impotenza, che se intensa o protratta può evolvere in depressione, con un coinvolgimento della psiche e del corpo, anche attraverso la sua influenza sulle funzioni immunitarie, che vengono modulate negativamente, così da esporre l’individuo ad un maggior rischio di malattia."
Voglio ora fare due riflessioni sulla Sclerosi Multipla che possano fare riflettere su una “direzione” che ha questo tipo di malattia. E’ una malattia che colpisce principalmente le donne (2 persone su 3) ed ha un esordio per la maggior parte intorno ai 30 anni.
Abbiamo detto che la SM una malattia autoimmune, che attacca il Sistema Nervoso Centrale e colpisce alcune parti del corpo.
La corretta operatività di un sistema immunitario è basata sull’apprendimento ed ha ben chiaro che cosa è Self e che cosa è Non self (quindi cosa fa parte o meno di noi, da cosa si deve o meno difendere, che cosa deve o meno attaccare). In una malattia autoimmune, il sistema immunitario attacca parti del nostro corpo, probabilmente non riconoscendole come tali.
Embriogeneticamente il SNC nasce dal più esterno dei tre foglietti embrionari, l’ectoderma, dove nascono gli organi di senso, la pelle, i capelli, tutti organi che sono connessi a ciò che accade all’esterno. La sua funzione principale è quella di raccogliere le informazioni che provengono dall’esterno, informare l’organismo di ciò che succede fuori del corpo, elaborarle in maniera da poter rispondere adeguatamente.
Le parti del corpo colpite dalla malattia sono parola - occhi – braccia – gambe – vescica, ovvero tutte parti del corpo periferiche che ci permettono di creare relazioni dentro-fuori.
Il SNC è contenuto nel cervello e nel midollo. Entrambi sono decisamente salvaguardati. Il cervello, per esempio ha una grande difesa al suo interno: la barriera ematoencefalica che protegge il cervello da "sostanze estranee" presenti nel sangue, che potrebbero danneggiarlo, proteggere il cervello da ormoni e neurotrasmettitori liberati per agire in altre parti del corpo, mantiene un ambiente costante per il cervello. Le grosse molecole non passano attraverso la barriera ematoencefalica, le molecole scarsamente solubili nei lipidi non penetrano nel cervello, mentre le molecole solubili nei lipidi (es. barbiturici e alcool) lo attraversano molto bene. Le molecole con elevata carica elettrica sono rallentate.
Eppure nella SM la mielina viene attaccata e distrutta, quindi è probabile che ci sia una “fenditura” nella barriera che permette a sostanze di entrare. Si sa che la barriera può cedere con microonde, radiazioni, traumi, ipertensione, infezioni ed infatti nella maggior parte dei casi di SM si può trovare una causa stressante in concordanza con l’esordio della malattia.
L’esperienza nella Repubblica di San Marino
Ho lavorato tre anni in un centro dove facevo parte di una equipe, che oltre al neurologo, era formata dalla psicoterapeuta e dal massofisioterapista.
Tra le persone da me seguite, l’83% ha avuto un esordio della malattia tra i 23 ed i 34 anni. Il 67% era formato da donne e per tutti l’esordio è stato concomitante con un evento stressante a partire da problemi lavorativi, ad un lutto, a problemi affettivi.
Nella mia esperienza ho potuto vedere come sia importantissimo un approccio incrociato multidisciplinare in cui si possa seguire la persona nel suo percorso attraverso più punti di vista e più tecniche La floriterapia non è una metodologia causa-effetto, quindi non esiste un rimedio (o più rimedi) floriterapici specifici per la SM. Non si può fare un "protocollo" valido per tutti, perchè ogni persona è a se stante, ed il sintomo, lo stesso sintomo, ha una valenza diversa come ogni situazione è vissuta emotivamente in maniera diversa. I Fiori di Bach funzionano "sfoglia di cipolla", ovvero vengono presi in considerazione le emozioni e gli stati d’animo negativi di quel particolare momento, e man mano che si tolgono gli strati più superficiali si procede verso il centro del problema. Le tipologie emozionali negative più frequenti in SM in cui la floriterapia può essere di grande aiuto sono:
• Vergognarsi della propria malattia
• Sentirsi osservati, giudicati
• Avere timore che possa esserci una ricaduta o un peggioramento
• Pensare che i farmaci che si stanno prendendo non avranno alcun effetto
• Avere problemi di memoria e di concentrazione
• Avere problemi di stanchezza e di affaticamento o di insonnia
• Le problematiche si accentuano con i cambi stagione o temperatura
• Incubi
• Dolore riguardante qualcosa accaduto in passato che non si riesce a togliere dalla mente
• Emozioni di odio e rancore verso il destino o la vita
• Non farcela più
• Sentirsi scoraggiati ad ogni minimo sintomo
• Essere certi che non c’è nulla in più da fare e che nulla funzionerà
• Avere rabbia verso le persone che non hanno problemi di salute
• Avere timore per il futuro dei propri figli
• Tristezza e malinconia
• Disperazione
• Non voler più vedere o frequentare nessuno
• Pensare che nessuno può capire il proprio stato
• Rinunciare a tutto ciò che potrebbe essere fatto perchè ci si sente sopraffatti
ma la floriterapia è utile anche nei piccoli disagi emozionali di ogni giorno che ci procurano ansia o tensione, o per aiutare l’effetto dei farmaci e diminuire gli effetti collaterali e per alleviare piccoli disagi dovuti alla malattia. Dobbiamo ricordarci che è importantissimo in questa malattia evitare lo stress perché può peggiorare o scatenare esacerbazioni
I rimedi floreali nella sclerosi multipla
Come dicevo prima, non è possibile individuare i fiori che sono utili in questa malattia, quindi fare un protocollo che sia valido per tutti (sia perché ogni persona è diversa dalle altre, sia perché questa malattia si manifesta in maniera diversa da persona a persona). Ma nella mia esperienza, ci sono dei fiori di Bach che uso più di altri. Farò una piccola rassegna di fiori utilizzati, tenendo presente che dalla lista vengono scelti quelli che più sono adatti alla persona in quel determinato momento.
In generale, i fiori che si usano per la malattia in sé sono STAR OF BETHLEHEM – ANGELICA – CENTAURY – SCLERANTHUS – WATER VIOLET – SELF HEAL – GORSE – HOLLY - PINE.
Questo perché si approccia alla malattia secondo il ragionamento fatto prima, quindi una malattia autoimmune, in molti casi con ricadute e remissioni, che prende solo una parte del corpo, una barriera ematoencefalica che fa entrare ciò che non deve, un impulso nervoso che si disperde, la chiusura su se stessi rispetto al mondo esterno e l’incapacità del sistema immunitario di capire la giusta direzione dove agire. La stanchezza è un sintomo che accomuna tutti i tipi di SM e ci sono vari fiori che possono aiutare ad affrontarla, come OLIVE, CENTAURY, MACROCARPA, WILD ROSE, HORNBEAM.
I cambiamenti sono quelli che portano più problematiche in questa malattia. Affrontati male e con lunghi tempi per abituarsi. A partire dai cambiamenti climatici (infatti i periodi i periodi di cambio stagione sono i più complicati ed quelli in cui più facilmente c’è una esacerbazione).
Quindi senza dubbio l’essenza floreale per eccellenza è WALNUT, seguita da STAR OF BETHLEHEM, CRAB APPLE, BEECH, HONEYSUCKLE.
In moltissimi casi la malattia è accompagnata da depressione a causa del non vedere una via d’uscita, del non sapere se arriva una ricaduta e cosa comporta, se verranno riprese le funzionalità dopo una ricaduta, ecc.
I fiori più usati sono GORSE, SWEET CHESTNUT, MUSTARD, GENTIAN, WARATAH, WILD ROSE, WHITE CHESTNUT, WILLOW.
Un altro problema nella SM, viste le caratteristiche della malattia che ti fa sentire con una spada di Damocle sulla testa, sono le paure di come evolverà la malattia. Per queste uso maggiormente fiori di Bach come MIMULUS, ASPEN, ROCK ROSE, CHERRY PLUM, WHITE CHESTNUT
La chiusura, la rigidità (anche nel corpo c’è rigidità), la difficoltà di amare e di rapportarsi all’esterno sono affrontate con WATER VIOLET, ROCK WATER, AGRIMONY, CHICORY
Ed infine quando inizia una ricaduta, è bene prendere per qualche giorno il TETRAREMEDY (Rescue Remedy + Walnut + Sweet Chestnut + Elm).