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E’ nato/a finalmente! E’arrivato il bimbo tanto atteso, che da nove mesi ha magnetizzato tutti i pensieri e le emozioni dei genitori, nove mesi di grandi cambiamenti, preparativi, gioie e ansie.

Senz’altro la mamma in questi mesi di attesa si sarà informata su come e cosa dovrà fare per il bambino e il messaggio che da più parti le è arrivato è che l’istinto materno è innato e che la capacità di curare il bambino arriva così, naturalmente, senza sforzo. Mai come in questo periodo la società richiede alle neomamme di essere da subito attive, con capacità istintive di accudimento; appena partorito, spesso abbandonate, magari senza punti di riferimento famigliari le donne devono dimostrare in primis a sè stesse e poi al mondo, che sono “brave mamme” che immediatamente per il loro istinto materno riescono a curare i loro piccoli con gioia amore e competenza.

L’accudimento materno, l’istinto, non è innato ma si impara, alla nascita del bambino nasce anche la mamma, quello che invece sente ripetere da tutti, dai media, dai social è che da subito deve saper gestire non solo il piccolo ma anche i suoi cambiamenti fisici dovuti alla gravidanza e all’allattamento, le sue relazioni di coppia, le sue emozioni, mentre i sentimenti e le emozioni che prova possono essere contrastanti, può provare gioia e meraviglia ma anche shock, paura, incertezza, rabbia…Emozioni che la mamma non può esprimere ad alta voce perché sentirebbe su di sé il pesante giudizio degli altri.

“Il mix di emozioni non è sorprendente di per sé, la maternità è, dopotutto, un compito emotivo che richiede tempo, lavoro intenso, che comporta un cambiamento fondamentale nella propria identità e cambiamenti fisiologici spesso difficili. Le madri probabilmente hanno avuto sentimenti contrastanti al riguardo fintanto che sono esistite.

Diventare genitori è un intenso processo di apprendimento che porta a riconoscere i bisogni dei piccoli per poter rispondere ai loro segnali. Questo processo di accudimento genitoriale non avviene immediatamente ma è un processo di apprendimento intenso ed anche sfibrante.

La dottoressa Catherine Monk, psicologa e professoressa di psicologia medica presso il dipartimento di psichiatria, ostetricia e ginecologia della Columbia, ha dichiarato: “La parola istinto si riferisce a qualcosa di innato, coinvolto in risposte comportamentali fisse nel contesto di determinati stimoli…L'istinto materno o il sesto senso di una donna per un bambino e ciò di cui ha bisogno deriva da un'intensa vicinanza e da un profondo amore che arrivano con il tempo ed il pensiero costante rivolto al bambino. Si tratta di vedere i segnali che manda il neonato che derivano dal legame che la madre ha costruito con il bambino, piuttosto che una comprensione istintiva della maternità. E tutto questo non è limitato alle mamme ma a chiunque accudisca il bambino come caregiver predominante. La Dott.ssa Monk spiega che bisogna imparare “sul posto di lavoro” ad essere madre, attraverso la guida, i buoni esempi e

l’osservazione e che questo apprendimento avviene dal momento in cui nasce il bambino.” *

La maternità porta con sé delle contraddizioni che sembrano tabù, la brava mamma per la società non deve mostrare dubbi, perplessità, stanchezza deve apparire sempre felice e ricettiva ai bisogni del suo piccolo, essere brava, sicura e sempre amorevole. Ma la realtà è diversa la nascita del piccolo può essere estenuate, sia per le mamme naturali che per quelle adottive.

I dubbi, la paura di non capire il bambino, di sbagliare ad accudirlo, di non essere sempre vigile e pronta, di essere sempre stanca, di non avere letteralmente tempo per stare assieme ad il proprio partner e magari agli altri figli…, porta la mamma a vivere con ansia la maternità.

Una volta, e neanche tanti anni fa, la donna aveva intorno a sé una famiglia sempre presente che l’aiutava e che le trasmetteva il proprio sapere, ora spesso è sola, lontana dai famigliari o da persone care e l’unica informazione immediata a cui può accedere è consultare internet, dove ci sono siti in cui viene ampiamente descritta la madre perfetta o viceversa in cui ogni piccolo problema diventa una tragedia ingestibile! Così può provare sensi di colpa per sentirsi inadeguata e non all’altezza della situazione e per le emozioni contrastanti che prova verso il bambino. “Vorrei stare sempre con lui ma nello stesso tempo vorrei poter stare con il mio compagno e fare le cose che facevo prima”, “Vorrei stare sempre con lui ma non riesco più a stare con l’altro mio figlio”, “Sono contenta ed anche arrabbiata”, “Mi sento soffocare non ho più tempo per me, per le cose che mi piaceva fare”, “Non riesco neanche a fare la doccia figurarci a uscire”.

E’ assolutamente normale provare questi sentimenti ambivalenti ma ammetterli davanti agli altri, al mondo è come sentirsi schiacciare da un pesante giudizio e sentirsi fallita.

I cambiamenti fisici, ormonali sono predominanti, è difficile anche accettare il proprio fisico che è in continua trasformazione, l’umore spesso è altalenante si possono vivere intensi momenti di gioia, e profondo appagamento per poi passare all’irritabilità ed alla tristezza. I rapporti con gli altri si esauriscono nell’accudimento del piccolo, e può sopraggiungere anche un senso di isolamento, solitudine dovuta soprattutto alla mancanza di interscambio con altre persone che hanno vissuto gli stessi stati d’animo ma soprattutto che le sono vicino nella quotidianità portandole un aiuto concreto.

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Fiori di Bach a sostegno della mamma

Walnut, aiuta la donna in ogni suo passaggio di sviluppo fisico e cambiamento ormonale, favorisce l’adattamento alle nuove situazioni sia quelle che la donna sta vivendo, l’accudimento, la relazione con il partner… sia l’adattamento al fisico che cambia, inoltre la protegge dalle influenze esterne, ogni persona dice la sua su come comportarsi col bambino e questo può crearle confusione. “La decisione di fare un passo avanti, rompere con convenzioni, lasciare indietro vecchi limiti e restrizioni per cominciare una vita nuova e migliore..."*** La persona sa quello che desidera, quello che è giusto per lei e il suo bambino, ma esita e Walnut le dona la forza per cambiare.

Star of Betlehem, equilibra le emozioni fortissime che si provano dopo la nascita del piccolo, sia se la donna ha partorito sia se il neonato è nato con il parto cesareo. Sono emozioni molto intense e l'essenza riesce a farle sfumare allontanando il trauma.

Olive e Hornbeam, il periodo prima della nascita può essere preceduto da tanta fatica e così solitamente dopo aver partorito arriva una stanchezza che va oltre il fisico raggiungendo la mente e le emozioni. La mamma ha bisogno da subito di un sostegno, Olive, e di una spinta, di uno starter che le permetta di essere in forma anche mentalmente, Hornbeam “Per quelli che sono persuasi di non avere risorse fisiche e mentali sufficienti per affrontare le fatiche della vita...”**

Mostard e Chicory, il primo rimedio allontana la melanconia che arriva spesso senza motivo senz’altro legata al cambiamento ormonale, la tristezza, l’iper sensibilità vanno assolutamente tenute controllate e l’essenza può essere assunta come prevenzione, mentre Chicory, rimedio legato alla femminilità, aiuta la donna a comprendere che il rapporto che giorno dopo giorno sta costruendo con il proprio figlio trova la sua radice profonda nel suo amore incondizionato e che questo amore va sostenuto sempre.

Larch e Elm, sono due essenze floreali che hanno fra loro una grande sinergia, in questo caso aiutano la donna ad avere fiducia nelle proprie capacità, a trovare dentro di sè le qualità che le permettono di affrontare la situazione, Larch; a non sentirsi sommersa da tutto quello che deve pensare, fare, organizzare, quando tutto sembra insostenibile, non solo per occuparsi del piccolo ma per la lenta e laboriosa ricostruzione delle dinamiche famigliari che sono state letteralmente scombussolate dall’arrivo del neonato, “…A volte possono esserci momenti di sconforto, in cui domina la sensazione che il compito che si è affrontato sia troppo grande per un essere umano.” Elm.**

Red Chestnut, Mimulus e Gentian, portano serenità e fiducia, Red Chestnut permette di non preoccuparsi e allontana l’ansia che possa succedere qualcosa ai propri cari Per chi non si sa impedire di essere in ansia per gli altri…”** Mimulus allontana le paure che normalmente si hanno nell’affrontare problemi nuovi, anche legati a piccole cose quotidiane, Per le paure che ci sono causate dai pericoli del mondo: le malattie, il dolore, gli incidenti, la povertà, il buio, la solitudine, la cattiva sorte, le paure di tutti i giorni”...** Gentian invece riporta lo sguardo alla fiducia che occorre per affrontare la nuova situazione con la giusta prospettiva. “Per quelli che si perdono facilmente d'animo…”**

Pine è il rimedio dei sensi di colpa, che in assoluto è forse il sentimento che più spesso si sente ripetere quando la donna pensa a sé stessa come madre. “Per quelli che si fanno sempre dei rimproveri anche se hanno successo, pensano che avrebbero potuto far meglio e non sono mai appagati dai propri sforzi e risultati.”** Allontana il sentirsi inadeguate, riporta in equilibrio i propri comportamenti a confronto dell situazioni vissute e dona la consapevolezza dei propri meriti ed il permesso di accettarli.

“Vogliamo lasciare in eredità due cose ai nostri figli. La prima sono le radici; l’altra sono le ali”. (Proverbio sudanese)

Ps: Questo articolo è dedicato alle mamme e a tutte le persone che accudiscono il neonato come figura predominante.

 

Cinzia Tirelli

 

* Liberamente tratto da https://www.healthline.com/health/parenting/maternal-instinct

** I 12 guaritori e altri rimedi Edward Bach 

*** L'albero Walnut 1935