"Non è il batterio, ma il terreno che conta"
Louis Pasteur
Influenza stagionale, influenza h1n1, quanta preoccupazione si sta insinuando nelle nostre menti in attesa della presunta pandemia!! Prima di lasciarci prendere dal panico perchè non provare un antidoto dolce e naturale di rimedi floreali per stimolare la forza vitale del nostro organismo?
Questi consigli li abbiamo chiesti a un’esperta di psicosomatica:
la psicoterapeuta Maria Elisa Campanini (psicologa)
Come ci ha insegnato Edward Bach, una persona in armonia con sè stessa e con gli altri è meno fragile e vulnerabile rispetto alle "aggressioni" del mondo esterno.
Quali rimedi floreali si potrebbero utilizzare per proteggere il proprio organismo e renderlo più reativo stimolandone le difese?
Green essence (Australian Bush Flowers): protegge dall’aggressione di virus e bateri rinforzando il sistema immunitario. Armonizza le vibrazioni dei parassiti con le vibrazioni del proprio corpo rendendoli innocui
Bottle Brush e Walnut: formano uno scudo protettivo dalle influenze ambientali
Crap Apple: depura, ripulisce, purifica l’organismo
YES: Yarrow Environement Solution
Rimedio californiano che favorisce l’integrità del corpo eterico, delle forze vitali della creazione. Agisce come scudo contro le forze distruttive che minacciano e piagano la vita umana e il pianeta, mettendo in azione potenti proprietà rivitalizzanti e ricostituenti.
Se qualcuno volesse miscelarli tutti assieme; il consiglio è di mettere 5 gocce di ciascun rimedio in una boccetta da 30 ml, e poi prenda 4 gocce 4 volte al giorno
Ringraziamo inoltre Diana Gallone (naturopata)
per averci autorizzato a pubblicare un suo esauriente articolo riguardante qualche consiglio alimentare da poter abbinare alle essenze floreali:
Cos’è l’influenza
L’influenza è un’infezione respiratoria acuta, contagiosa, trasmissibile per via aerea, di origine virale (virus influenzali ortomixovirus). I virus influenzali cambiano ogni anno per modifica sul virus preesistenti e vengono identificati con un nome più una sigla. A sud della Cina ci sono vastissimi allevamenti di maiali (che non si ammalano) nella cui milza e nel cui fegato i virus originano. Un anatra, l’anas barbarie, porta in giro questi virus, in quanto il suo cuore costituisce terreno di coltura. Attraverso le migrazioni gli escrementi, portatori dei virus, si spargono nel mondo. Il virus influenzale varia ogni anno, ma nella sua diversità c’è una parte che rimane invariata. Il virus si introduce nell’organismo come una chiave che trova un recettore ad hoc. Il recettore sta sulle pareti delle cellule: ogni tipo di virus deve trovare il suo recettore sulla membrana cellulare. Ogni virus può entrare solo da quella porta. Il sito di membrana dell’influenza viene definito CD54.
Quando c’è una epidemia solo dal 20 al 50% degli individui si ammala, perché?
Anche chi si vaccina qualche volta si ammala perché i virus sono calcolati statisticamente, ma non è detto che quelli che ci aggrediscono quell’anno siano proprio quelli previsti, anche perché per il 50% si tratta di mutazioni di virus, cioè virus con la stessa chiave, ma con forme diverse.
Se il virus si trasmette per via aerea come mai non tutti si ammalano?
Chi ha un sistema immunitario forte perché fisiologicamente attivo è in grado di respingere l’ospite sgradito. L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nell’attivazione del sistema immunitario.
Presidi nutrizionali
Per affrontare bene le stagioni che favoriscono questo tipo di aggressioni dobbiamo avere una alimentazione equilibrata, che non sia carente di tutti i nutrienti indispensabili all’organismo e dobbiamo utilizzare, come tutti sanno, frutta e verdura fresche offerte in quella stagione.
In autunno l’uso della melagrana è un grandissimo aiuto nel rinforzare il sistema immunitario e prepararlo ad affrontare l’inverno.
Quasi contemporaneamente avremo grande abbondanza di frutti ricchi di vitamina C dai kiwi, alle clementine, alle arance, limoni, mandarini, dei quali faremo largo uso. Utilissimi anche tutti i frutti antiossidanti che rallentano i processi degenerativi e favoriscono una buona attività metabolica e immunitaria. Per questo motivo vanno preferiti i frutti neri o violacei ad altissimo contenuto antiossidante, come uva nera, mirtilli, more, prugne, ecc.
Raccomando di non far mai mancare in cucina aromi preziosi come rosmarino, salvia, timo, maggiorana, ecc.: i loro olii essenziali sono dotati di capacità antiossidanti, antibatteriche e antivirali.
Melagrana
Ricca di vitamina A e C, per il suo ridotto contenuto di fosforo e sodio, la melagrana ha un’azione diuretica e drenante tessutale ed ha un effetto cardiotonico; le sue principali azioni terapeutiche riguardano la microcircolazione generale, in particolare quella renale, cardiaca e cerebrale. È dotata di una funzione ipoglicemizzante ed ipocolesterolemizzate (basterebbero 50 millilitri di succo al giorno per assicurare un effetto protettivo, secondo F. Muller, dell’Università di Francoforte). Per l’apporto di ferro, elettroliti e vitamine A e C, costituisce una valida difesa contro le malattie da raffreddamento e offre sostegno energetico all’organismo, oltre ad essere utile nelle anemie. Nel frutto è anche contenuto acido ellagico, presente anche nei lamponi, nelle fragole e nelle noci, dalla provata azione tossica sulle cellule cancerose.
Tisana limone e aglio
Mettere a bollire in un pentolino non troppo grande 250 gr. di acqua, un limone intero con la buccia (dopo averlo lavato con la mano insaponata con sapone di marsiglia e sciacquato bene) insieme ad uno spicchio di aglio "vestito" cioè con la sua pellicola per 7 minuti da quando bolle l’acqua (vanno messi in acqua fredda). Questa tisana va presa come un antibiotico e ne va bevuta una tazzina di caffè ogni tre, o quattro ore, secondo l’intensità del raffreddore o della febbre o mal di gola. Non va aggiunto zucchero, che deve essere ridotto in tutti gli stati infettivi, in quanto favorisce la replicazione batterica.
L’aglio contiene l’allicina (ossido di diallil-disolfuro), un potente antibatterico, con azione sui germi Gram-positivi e Gram-negativi; questo spiega perché l’aglio contrasti un raffreddore al primo insorgere, agisca positivamente sulle secrezioni bronchiali in caso di bronchiti ed eviti l’influenza durante le epidemie a chi ne faccia uso costante. Altro importantissimo costituente dell’aglio è il solfuro di allile, anch’esso potente antibatterico, nonché l’ajoene che, oltre ad avere la proprietà di abbassare il tasso di colesterolo, di regolarizzare la pressione sanguigna e di agevolare la produzione di serotonina, ha la capacità di potenziare e rafforzare le difese immunitarie. La potente azione congiunta, antibatterica ed antivirale del limone e dell’aglio fanno di questa preparazione un presidio terapeutico particolarmente efficace in caso di febbre, dolori mialgici da raffreddamento e angina, associando una concomitante azione sedativa.
Utile nei mal di gola, raffreddori, herpes.
Minestrina d’aglio
Si schiaccia con il palmo della mano uno spicchio d’aglio intero e lo si fa rosolare in olio extravergine d’oliva. Dopo un paio di minuti, quando diventa dorato, si aggiunge l’acqua fredda, facendo attenzione che il fuoco sia al massimo e che olio ed acqua diventino una vera e propria emulsione (altrimenti l’insieme si metterebbe a sobbollire). Appena riprende il bollore, in questo liquido si faranno cuocere 50 g di pastina. A fine cottura si potrà osservare come acqua ed olio si separino di nuovo, ma la pasta avrà assorbito l’emulsione arricchita dai principi dell’aglio. Si completerà con sale marino quanto basta ed un ciuffo di prezzemolo crudo tritato. Se richiesto, si aggiungerò peperoncino fresco.
Oltre che nutrizionale, questa minestrina svolge un’azione antibatterica ed antivirale, utilissima durante gli stati febbrili di qualsiasi origine, come le sindromi da raffreddamento, l’influenza stagionale, le faringiti virali e batteriche. La sua modalità di preparazione, infatti, permette di sfruttare al massimo le virtù dell’aglio.
Patata bollita condita con aglio, prezzemolo, sale e olio oppure burro e sale.
Zucchero e cipolla
Si prende una cipolla (preferibilmente quella più dolce di Tropea) e si crea in essa un incavo profondo, nel quale si mette dello zucchero. Dopo circa due ore, lo zucchero si troverà sciolto a formare un liquido mieloso, che viene preso con un cucchiaino e somministrato al soggetto con febbre alta. La stessa cipolla può essere riusata, aggiungendo ogni volta altro zucchero.
L’azione diuretica della cipolla viene esercitata sul rene, mentre lo zucchero ha una azione diretta sul pancreas; di conseguenza, mentre lo zucchero fornisce un apporto energetico di immediata utilizzazione, senza appesantire i metabolismi (cosa che sarebbe controproducente durante uno stato febbrile), la cipolla esplica un’azione antibatterica ed antivirale, favorendo contemporaneamente la traspirazione.
Sciroppo di cipolla
Tagliare a fettine una cipolla, stenderla su un piatto e cospargerla di miele; poi preparare un altro strato di cipolla, ricoprirlo di miele e così via, realizzando una specie di piccola torta di cipolla e miele. Lasciare riposare 24 ore, raccogliere il miele che percola ai lati della composizione e usarlo a cucchiaini nei raffreddori e nelle bronchiti.
Vin brulé
Far bollire una tazza da tè di vino rosso, nella quale sia stata aggiunta la buccia di un quarto di limone (lavato accuratamente, per eliminare la presenza di conservanti), tre chiodi di garofano, un centimetro di cannella in stecca ed un cucchiaio raso di zucchero. Raggiunta l’ebollizione, si dà fuoco al vapore per bruciare la componente alcolica del vino. Il potere battericida di quest’ultimo, associato alle azioni antimicrobiche ed antivirali degli altri componenti, rende il vin brulé un vero e proprio farmaco antibatterico a largo spettro. Infatti, il vino ha un suo specifico potere battericida per determinati ceppi batterici, mentre su altri agisce l’eugenolo contenuto nei chiodi di garofano e su altri ancora agiscono sia la cannella che il limone. In caso di affezioni microbiche, se ne assumerà una tazza ogni 6-8 ore. Questa preparazione bionutrizionale, assunta di sera, svolge inoltre anche un effetto sedativo, utile nei soggetti insonni o in stato di eccitazione, che si gioveranno degli zuccheri, della serotonina e di tutti gli altri principi attivi, presenti nel vino e negli altri componenti.
Mela caramellata o mela cotta*
Tagliare a fette una mela con tutta la buccia, porla in un pentolino con mezza tazzina da caffé di vino rosso, un chiodo di garofano, un centimetro di stecca di cannella, la scorza di un quarto di limone ed un cucchiaino da té di zucchero. Far cuocere a fuoco vivace fin ché la mela non sia caramellata. La preparazione può essere utilizzata sia calda che fredda, senza che perda le potenzialità curative proprie dei suoi componenti biochimici.
La mela contiene potassio e bromo, ad azione miorilassante muscolare e sedativa del sistema nervoso, calcio, neuro modulatore, magnesio antinfiammatorio, antispastico ed antidolorifico. Per queste ragioni la mela caramellata è utile nei disturbi del sonno, negli stati di nervosismo, in caso di contratture e spasmi della muscolatura liscia e striata. Inoltre, ha azione antibatterica ed antivirale per le specifiche proprietà antibiotiche ed antivirali del limone, della cannella e dei chiodi di garofano. La presenza dei tannini contenuti nel vino rosso, sommati agli effetti della cottura della mela, con destrutturazione delle sue fibre e dell’abbattimento dell’acidità, rendono idonea questa preparazione anche in molti disturbi intestinali. Inoltre facilita l’eliminazione dell’acido urico.
* In parte tratto da Domenica Arcari Morini-Fausto Aufiero, Bioterapia Nutrizionale® Applicata, Tomo III, Collana Di Bioterapia Nutrizionale, Vis Sanatrix Naturae, Roma - 2007
Spremuta di arancio, limone, pompelmo
Eventualmente anche diluita in acqua è utilissima per il recupero degli elettroliti in uno stato di debilitazione febbrile. L’effetto sinergico del succo dei tre frutti è superiore a quello di uno solo dei tre assunto in pari quantità. Lo stimolo acido a carico del fegato, operato soprattutto dal limone e dal pompelmo, il loro contenuto in vitamina C, la quota di zuccheri dell’arancia, forniscono un grande supporto al fegato implicato nella gestione dei metaboliti dell’influenza.
Zenzero
Solo recentemente lo zenzero sta entrando nei nostri mercati e quindi nelle nostre cucine. È una spezia con notevoli proprietà protettive, soprattutto nei mesi invernali freddi e umidi. Prezioso nell’influenza sia come preventivo che curativo perché è stimolante, favorisce la sudorazione e l’espettorazione, per cui è utile nelle implicazioni respiratorie dell’influenza, ha una azione antinausea e antivomito, utile nei sintomi gastrointestinali. Ottimo contro la diarrea. Ha anche una azione fortemente energizzante.
Come antinfluenzale: un tazza di infuso preparato con zenzero fresco grattugiato (quantità secondo il gusto) a cui si aggiunge acqua bollente e riposo sotto le coperte per favorire la sudorazione.
Come energizzante: grattare un cucchiaino o più di zenzero, aggiungerlo a succo di limone e miele, da assumere puro o diluito in acqua.
È utile anche come digestivo, contro la flatulenza, il meteorismo e il gonfiore intestinale, e sotto forma di cataplasmi nei reumatismi e nel dolori dentari o per far maturare il catarro.
Ottimi gli spaghetti allo zenzero: far soffriggere leggermente uno spicchio di aglio in olio extravergine di oliva e aggiungere a fuoco spento una grattata abbondante di zenzero. A fine cottura degli spaghetti, riaccendere il fuoco sotto il condimento e saltare velocemente gli spaghetti in padella.
Omeopatia
L’omeopatia ha un rimedio validissimo, sperimentato da decenni: Oscillococcinum 200 (tubo monobose) (Boiron) oppure Anascoccinum (Oti) (tubo monodose o capsule). Questi 2 rimedi possono essere utilizzati anche a scopo preventivo: 1 alla settimana a partire dal mese di ottobre. Altrimenti se ne prende una al primo sintomo di influenza o raffreddore ed eventualmente un altra nei giorni successivi.
Fitoterapia del dr. Valnet
Riposo di 2 o 3 giorni, dieta idrica, magnesio, essenze aromatiche, grog a base di chiodi di garofano, cannella, succo di limone e miele.
Tisana di timo
2,5 g di timo in 100 g di acqua, portare ad ebollizione per 2 secondi, lasciare in infusione per 10’, bere dopo i pasti o lontano dai pasti.